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Hunters, cacciatori di nazisti su Amazon Prime

Scritto da on 20 Marzo 2020

Hunters, la serie tv sui cacciatori di nazisti. La nostra recensione del lavoro targato Amazon Prime

Nel 1996 lo scrittore Christopher Creighton realizza un’opera controcorrente che rivela una verità del tutto inaspettata.

Con Salvate Bormann, infatti, l’autore descrive come – dopo la Seconda Guerra Mondiale – l’Inghilterra si prodigò per salvare il braccio destro di Hitler (Martin Bormann) attraverso una complicata azione portata avanti dai servizi segreti.

Questa situazione descritta, in realtà, si è verificata in tanti altri casi e con il coinvolgimento di tante altre nazioni (come ad esempio con Josef Mengele in Sud America).

In parallelo a queste operazioni se ne sono sviluppate altre.

Che non coinvolgevano i carnefici, bensì coloro che avevano subito quelle barbarie.

Con il chiaro obiettivo di smascherare i colpevoli di quel periodo e le nazioni accondiscendenti.

Su questa base si fonda la nuova ed appassionante Serie TV di Amazon Prime Hunters.

Ambientato negli States del 1977, Hunters narra le gesta di una squadra di cacciatori di nazisti capeggiata da carismatico Meyer Offerman (Al Pacino).

Il compito del gruppo non è solo smascherare coloro che si sono macchiati di crimini contro l’umanità ma anche di vendicare le anime di quei sei milioni di ebrei periti nei campi di sterminio.

Hunters è una serie TV a dir poco geniale.

Una prodotto che riesce ad unire storia, attualità e sceneggiatura di alto livello in un unico contenitore.

Il punto forte del lavoro targato Amazon Prime è senza dubbio dato dal cast e dalla caratterizzazione dei personaggi.

Se uno straordinario Al Pacino primeggia sullo schermo, lo stesso si può dire dei comprimari e dei cattivi della situazione.

I ruoli, difatti, sembrano perfettamente cuciti sugli interpreti a tal punto da far intendere uno scontro epico tra le fazioni in causa.

Fondatamentale in Hunters è anche il fattore tempo.

Il passato ed il presente inevitabilmente si incrociano nella serie e diventano, chiaramente, fattori determinanti nelle azioni dei protagonisti.

Allo stesso tempo, però, il tempo è anche il mezzo per modellare e far evolvere i personaggi – Jonah su tutti – attraverso le scelte fatte.

La storia nella storia, inoltre, è un’ottima intuizione di questo lavoro.

Il parallelismo con la caccia portata avanti da Simon Wiesenthal – coprotagonista di un episodio – non solo rende reale lo sceneggiato ma la contestualizza all’interno del genere considerato.

Unica pecca, se proprio se ne vuole trovare una, è il finale di stagione.

Con una serie di colpi di scena al limite dell’immaginazione, Hunters sembra spingersi un pò troppo oltre cercando in ogni modo di presentare un seguito nella consapevolezza di aver forzato la mano.

Alessandro Falanga

 

articolo pubblicato originariamente su: diariodirorschach.com

 


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