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God saved the Queen

Scritto da on 12 Settembre 2022

“God save the Queen”…così cantava a squarciagola Johnny Rotten, storico frontman dei Sex Pistols.
Era il 1977, ed Elisabetta festeggiava in quell’anno il suo Silver Jubilee, ovvero il venticinquesimo anno dalla sua ascesa al trono, avvenuta il lontano 6 febbraio 1952.
Una canzone che ancora oggi rappresenta l’essenza della ribellione, un brano storico che riprendeva il titolo dell’inno ufficiale.
Un pezzo scritto da chi amava davvero la Gran Bretagna, mai come in quell’epoca ricca di contrasti.

La Regina Elisabetta ne ha vissute davvero tante nei suoi 70 anni di regno. E lo ha fatto sempre in maniera elegante, raffinata ma decisa, determinata ma squisitamente umana.
Con accanto il marito Filippo, duca di Edimburgo, ha rappresentato ben quattro generazioni di cittadini britannici, con risultati straordinari e sfide assolutamente delicate.

Elisabetta è stata la regina del popolo, capace di unire nordirlandesi, gallesi e scozzesi in un senso di appartenenza comune che quasi mai si era respirato nel Regno Unito.
Simbolo ne è la devoluzione dei poteri che ebbe luogo alla fine degli anni Novanta, voluta fortemente dalla regina stessa e da Tony Blair.

Queen Elizabeth si è ritrovata ad affrontare in giovane età il processo di decolonizzazione dell’impero britannico, esteso oltre 7 volte quello romano.
Le richieste di indipendenza da Asia e Africa hanno sancito una nuova era per la politica inglese, culminata con il rafforzamento del Commonwealth, presieduto proprio dalla Regina.

Ancora, la crisi degli anni Settanta, il processo di privatizzazione, il passaggio dall’economia industriale al terzo settore, la guerra della Falkland, la rivolta nelle miniere.
Elisabetta è riuscita a reggere a tutto questo, ha sconfitto il Covid e ha visto il suo regno, nel 2016, uscire dall’Unione Europea dopo il tanto discusso referendum Brexit.

In un mondo in costante cambiamento, è rimasta l’unico punto fermo. Riferimento di rappresentanza, stile e saggezza in terra d’Oltremanica.

Nel suo regno, il secondo più lungo nella storia dopo quello di Re Sole, Luigi XIV, è riuscita a rendere il Regno Unito modello di riferimento sin da dopo la seconda guerra mondiale.
Resterà la Regina che ha incoronato la nazionale dei Tre Leoni Campioni del Mondo a Wembley, che ha nominato baronetti i Beatles e signore dello sport un atleta di colore.
Resterà il brand monarchia inglese, la Cool Britannia e la British Invasion.

La Regina Elisabetta ci lascia in un mondo complicato, diviso tra guerre, pandemie e crisi economiche.
Dopo tutto quello che ha vissuto, avremmo ancora bisogno di personaggi del suo calibro per uscirne fuori.

Ci amancherai Bettie


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