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F1: Le pagelle di un incredibile 2020

Scritto da on 14 Dicembre 2020

Con i fuochi d’artificio e le luci scintillanti di Abu Dhabi, si è conclusa un’altra stagione memorabile di Formula Uno. La pandemia ha scombussolato il calendario organizzativo, ma nonostante le gare ridotte, ci sono stati gran premi memorabili in piste straordinarie come Mugello o Portimao, oltre all’indimenticabile gara di Turchia che ha consegnato ad Hamilton il settimo titolo iridato.
Sembra la fine di un’epoca in quando molti piloti lasceranno o cambieranno team nel prossimo anno, e in questo clima di incertezza una sola cosa sembra sicura: Terruzzi spostati, ecco a voi le pagelle della F1 2020, quelle vere:

– Lewis Hamilton, 347 punti, voto 9: Sconfitto solo dal covid-19, oramai a giochi fatti, e da qualche piccola incertezza sua e del team. L’inglese continua a migliorarsi stagione dopo stagione, vince meritatamente il suo settimo titolo, condito dal record di 95 vittorie (superata la leggenda Schumi) e delle 98 pole position.
La vittoria su tre ruote a Silverstone, quella sotto il diluvio in Austria, quelle di ritmo e caparbietà di Imola e Portimao, il capolavoro di Istanbul…sono trionfi memorabili in una stagione particolare. In tutto fanno 10, più della metà. Vittorie che ricordano i grandi come Senna, Schumacher o Lauda, ma ottenute con lo stile, oramai divenuto inconfutabile, di Lewis Hamilton. Da solo avrebbe vinto anche il mondiale costruttori. LEGGENDA

-Valtteri Bottas, 223 punti, voto 5,5: Il finlandese svolge il suo compitino arrivando secondo nel mondiale alle spalle del compagno di squadra. Condizione minima e sufficiente, ma ottenuta con troppa fatica, in quanto spesso viene travolto da Hamilton, addirittura a volte doppiato.
Al volante di una Mercedes ci aspetta di più, ma nella gare in cui le stelle d’argento non erano le favorite, è scomparso e ha mostrato i suoi limiti come pilota. Per carità, tutti i piloti dello schieramento probabilmente avrebbero perso contro Hamilton, ma a lui è spesso mancata la voglia di lottare. A parte in qualifica, dove spesso se l’è giocata e si è dimostrato molto competitivo nel giro secco. Il resto tanta confusione. SCUDIERO

– Mercedes, 573 punti, voto 7: come i titoli mondiali consecutivi. La casa di Stoccarda si dimostra sempre al vertice di questa F1 turboibrida, sia in qualifica che in gara. Se a livello ingegneristico e aerodinamico il talento è straordinario, lo stesso non si può dire a livello di strategia e manageriale. Errori di confusione a Monza e di strategia nel GP 70, ai box in Bahrain e di costante incertezza, ma poi il solito Bonnington con Lewis riuscivano a coprire imperfezioni non da squadra top. A ciò si aggiunge la stasi societaria, in quanto un boss della F1, Toto Wolff, e uno dei migliori piloti della storia, Lewis Hamilton, sono ancora senza contratto alla fine di una stagione che ha portato il settimo mondiale piloti e il settimo costruttori, 14 in sette anni. PERFETTINI

– Max Verstappen, 214 punti, voto 8,5: terzo nel mondiale, e terzo quasi sempre in gara. L’unico capace di battagliare con le Mercedes. Due vittorie e una pole possono sembrare troppo poco, ma riesce spesso a tirar fuori il massimo dalla situazione. Se persistono alcuni errori tecnici o di gestione, come in Turchia, fa tutto parte di Max. Un grande pilota, sempre più maturo nonostante le solite polemiche, che ha bastonato in ogni gran premio il compagno di squadra e che si candida il prossimo anno come il principale rivale di Re Lewis. EUFORICO

-Alexandre Albon, 105 punti, voto 4,5: perennemente bastonato da Max e spesso doppiato, potrebbe valere lo stesso discorso di Bottas, ma il thailandese sbaglia spesso anche le qualifiche non riuscendo ad accedere addirittura in Q3. Sembra guidare una altra auto, non bastano due podi rocamboleschi per salvare una stagione totalmente insufficiente. Il quarto posto di ieri era il minimo sindacabile, ma nessuno più di Checo Perez merita il suo sedile. Settimo nel Mondiale con la RedBull… FALLIMENTARE

– Red Bull, 319 punti, voto 7: secondo posto nei costruttori, come da pronostico. L’auto si è dimostrata sempre competitiva, ma la gestione dei piloti e soprattutto dei rapporti con Honda ha minato la stagione.
I nipponici lasceranno la F1 alla fine della prossima annata, e i bibitari si troveranno a negoziare un contratto con la bisfrattata e criticata Renault, oltre a persistere nelle crescite di piloti della Academy che poi vengono accantonate o ridimensionate. A parte Max e la qualità di Horner, sembra mancare una visione globale. TANTO FUMO POCHE AAAAALI

– Carlos Sainz, 105 punti, voto 7,5: Il passaggio alla Ferrari sembra quasi una punizione per il pilota spagnolo, dopo una stagione ricca di soddisfazioni in cui è riuscito a portare la McLaren terza nei costruttori. Battaglie spettacolari col compagno di squadra, un memorabile secondo posto a Monza e un po’ di sfortuna in alcuni episodi. Stagione assolutamente positiva, saluta il team con un lodevole sesto posto nella classifica piloti. Il prossimo anno avrà una grande sfida davanti, ma c’è il talento per fare bene. EFFICACE

-Lando Norris, 97 punti, voto 7: Iniziare con l’incredibile podio in Austria faceva presagire ad una stagione stratosferica per uno dei piloti più simpatici del circus. Lando dà sempre il massimo e si fa sempre notare nelle lotte a centro gruppo, ottiene risultati costanti e punti importanti per il campionato costruttori del team. Qualche passaggio a vuoto nella parte finale e degli eccessi di foga, piccole macchie di una stagione comunque più che positiva. TENACE

-McLaren, 202 punti, voto 8: Finalmente torna su un podio costruttori la scuderia di Woking, dove mancava dai tempi di Button ed Hamilton. La stagione più positiva da tempo, con due piloti giovanni e talentuosi e un manager, Andreas Seidl, che ha fatto fare in salto di qualità alla squadra, vincendo la lotta con Renault, fornitrice delle loro power-units. L’hanno prossimo avranno invece le pu Mercedes e si candidano certamente come la possibile outsider stagionale. RITROVATI

-Sergio Perez, 125 punti, voto 8,5: Penalizzato dalla sua scuderia che nelle strategie favorisce sempre il raccomandato Lance, sfortunato in almeno un paio di occasioni con podi certi annullati dalla sfortuna e da problemi tecnici. Certo, guidare un auto che sembra la Mercedes rosa dello scorso anno aiuta, ma Checo dà sempre il massimo e compie spesso dei capolavori. La vittoria in Bahrain ne è forse l’esempio più lampante. Da ultimo al primo giro, a vincitore del gran premio, nessuno ci era mai riuscito nella storia. Memorabile anche il secondo posto in Turchia, sperando che l’anno prossimo trovi una sistemazione. Un mondiale senza il messicano sulla griglia sarebbe uno scempio. ECCEZIONALE

-Lance Stroll, 75 punti, voto 5,5: Forse meriterebbe comunque la sufficienza per la pole in Turchia e i due podi ottenuti, ma con una macchina potenzialmente da top5 non si può arrivare undicesimi in classifica, con anche i favoritismi a volte beceri della scuderia di suo padre. Tartassato da Perez, in difficoltà quando c’è da fare a sportellate a centro gruppo, Lance ottiene più di quanto merita. Senza i soldi del padre, non entrerebbe in un circuito neanche pagando il biglietto. RACCOMANDATO

– Racing Point, 195 punti,voto 6,5: Copiare la Mercedes in maniera più o meno legale è stato sicuramente l’ago della bilancia della loro stagione. Quarti nei costruttori, ma le strategie troppo diverse tra Perez e Stroll e soprattutto la mancata conferma del messicano, influiscono sul voto. Certo, con la AstonMartin e Seb il prossimo anno, avranno un potenziale importante da poter sfruttare, con la grana di papà Stroll. RACCOMANDATI

– Daniel Ricciardo, 119 punti, voto 7,5: I suoi shoey durante una pandemia mondiale forse influiscono sul voto, ma i suoi podi in Germania e Italia sono capolavori, con tanto di promessa del tatuaggio del suo capo Cyril mantenuta. Rispetta sempre il piazzamento in base ai valori dell’auto, regala qualche sorpasso spettacolare come solo lui sa fare e demolisce nettamente il suo compagno di squadra. Non poteva fare tanto di più Dani, l’anno prossimo andrà in McLaren con motore Mercedes e ci aspettiamo che battagli più spesso per podi e magari vittorie. SIMPATICO

-Esteban Ocon, 62 punti, voto 6: Quasi doppiato dal suo compagno di squadra, se la Renault arriva dietro McLaren e Racing Point nei costruttori, c’è tanta sua responsabilità dietro. Il rocambolesco podio del Bahrain rende sufficiente una stagione che forse non lo è, ma tornare in F1 dopo un anno di inattività è un’attenuante da considerare. Serve però un cambio di rotta, l’anno prossimo avrà Alonso come compagno di squadra e di questo passo farà la fine del solito Vandoorne. FORTUNATO

-Renault, 181 punti, voto 6,5: Ogni anno grandi proclami, spesso poi ridimensionati. Proprio da veri francesi. La netta sconfitta contro la McLaren brucia per la Renault, che ha avuto tanti alti e bassi in una stagione particolare. Una crescita costante però negli ultimi anni e una certezza, Fernando Alonso, che potrà togliersi delle soddisfazioni con questa macchina. DIPLOMATICI

-Charles Leclerc, 98 punti, voto 7: La sua abilità di guida e il suo talento meriterebbero un voto certamente maggiore. Ma il monegasco ha dalla sua alcuni errori evidenti, contatti col compagno di squadra e un rapporto con la scuderia fatto di pochi alti e tanti bassi. In una stagione sicuramente frustrante, crea un’atmosfera pesante e polemica nei box e questo mai aiuta. Due podi fortunosi, qualche buon piazzamento, alcuni sorpassi meravigliosi e delle gara pazienti o più o meno dignitose. La stoffa del campione in auto, ma fuori dal veicolo sembra un’ameba nonostante i tre anni di Formula Uno. VIZIATO

– Sebastian Vettel, 33 punti, voto 4: come i suoi titoli mondiali. Meriterebbe 10 per i motivetti musicali cantati ieri, per salutare la scuderia con 14 vittorie in sei anni, terzo assoluto dopo Schumi e Lauda. Ma la stagione è stata la sua più disastrosa da quando è in F1: cacciato dalla scuderia ancora prima di iniziare, si è subito sentito parte estranea del progetto e di conseguenza i risultati in pista sono stati molto deludenti, ancora più se paragonati a quelli del compagno di box. Il meraviglioso podio in Turchia unica gemma di una stagione assolutamente sottotono, ma è pronto per rifarsi con la Aston Martin. SORNIONE

-Ferrari, 131 punti, voto 2: come i suoi piloti, unici incolpevoli. Dopo le presunte irregolarità dello scorso anno, il progetto della Rossa porta ad una macchina non solo depotenziata nel dritto, ma anche lenta in curva e con qualche problema di affidabilità. I rapporti nel box e delle strategie quasi sempre errate fanno il resto. Peggior stagione nella storia del Cavallino Rampante, dimissioni di Camilleri e sesto posto tra i costruttori. Rappresenta alla perfezione l’anna’a 2020. INCUBO

– Pierre Gasly, 75 punti, voto 8: il francesino, bocciato di lusso RedBull, si rifà alla grande con l’Alpha Tauri in una stagione ricca di soddisfazioni. Memorabile e leggendaria la fortunosa vittoria di Monza, di assoluto livello il quinto posto in Portogallo, più tanti altri solidi piazzamenti spesso davanti al compagno di box.
Contribuisce in maniera decisiva a portare la squadra oltre i 100 punti nei costruttori, risultato impensabile se confrontato con gli ultimi anni del team di Faenza. MAGICO

– Danil Kvyat, 32 punti, voto 6,5: il russo è spesso alla spalle di Gasly e non è mai nel suo stato di grazia, ma fa quel che può per portare punti e piazzamenti preziosi alla squadra. Indietro nelle qualifiche, prova a riscattarsi e bene a fine stagione, meriterebbe anche lui la riconferma ma incredibilmente la scuderia gli preferisce un pilota giapponese per questioni di sponsor. Un talento forse mai sbocciato definitivamente, ma di classe assoluta, che mancherà al circus. RIMPIANTO

-Alpha Tauri, 107 punti, voto 7: Annata ricca di soddisfazioni per il team di Faenza, che coglie una vittoria insperata e tanti piazzamenti importanti. Spesso se la gioca con team di levatura decisamente maggiore, uscendone ridimensionata più per errori di strategia o problemi delle solite power-unit Honda piuttosto che per performance pura. La scelta di escludere Kvyat per Tsunoda è pero biasimabile, Gasly avrà sulle spalle a responsabilità di una complicata riconferma. SORPRESA

-Kimi Raikkonen, 4 punti, voto 6: Un’auto che non va di suo, a cui si aggiunge la lenta e inaffidabile power unit Ferrari. Non ci si poteva aspettare molto da KR7 che spesso aleggia nelle ultime file, ma si toglie la soddisfazione di portare qualche punto importante su due piste italiane che han portato bene all’Alfa. FREDDO

-Antonio Giovinazzi, 4 punti, voto 6,5: stesso discorso del compagno di box, ma mezzo punto in più per il merito di stare spesso davanti al finlandese in qualifica, e di essere protagonista di straordinarie partenze e rimonte in gara. Riconferma meritata, sperando possa avere un’auto migliore il prossimo anno. VOLENTEROSO

-Alfa Romeo, 8 punti, voto 4: annata disastrosa per il Biscione, che riesce a prendere punti a causa di ritiri e penalità in gran premi fortunati. Comunque ottava nel mondiale costruttori, prende qualche fondo in più che sarà utile per riprogettare un auto che annaspa drasticamente nelle ultime due file. SPENTA

– Romain Grosjean, 2 punti, voto 4: anch’egli meriterebbe il 10 per com’è uscito dal terribile incidente del Bahrain. Ma il voto alla stagione è aberrante, più per le penalità e i modi di guida che per le performance di un’auto inguidabile. Non mancherà al circus, nonostante sia stato causa di gran parte delle Safety car viste quest’anno. MIRACOLATO

– Kevin Magnussen, 1 punto, voto 5: sembra lottare di più del compagno di squadra, e infatti spesso gli è davanti, ma non a fine classifica. Volenteroso e mai arrendevole, ma guida una vettura raccapricciante.
Anche lui saluta il circus ma probabilmente potrà tornare in futuro. ANONIMO

-Haas, 3 punti, voto 1: una come la scelta azzeccata della stagione: cambiare i piloti. Non che fosse solo loro responsabilità, ma serviva un cambio di rotta, smuovere le cose dopo due anni orribili. Errori ai box da principianti e confusioni nelle strategie, insieme al progetto della vettura totalmente sbagliato. PESSIMI

– George Russell, 0 punti, voto 6: fa quel che può con una Williams in netta crescita rispetto allo scorso anno, ma sempre in fondo. Distrugge il compagno di squadra e trova spesso la Q2 nelle qualifiche. Nella gara con Mercedes regala spettacolo ma la mala sorte lo perseguita. Meriterebbe di più, ma l’errore del testacoda dietro Safety Car quando era proitettato per i punti pesa come un macigno. DILETTANTE

– Nicholas Latifi, 0 punti, voto 3: tartassato dal compagno di squadra, quasi sempre ultimo degli ultimi, doppiato svariate volte in gare da bagnato. C’è da chiedersi cosa ci faccia in F1, ha sostituito Kubica ma non si è dimostrato mai all’altezza. NULLO
-Williams, 0 punti, voto 2: per la prima volta nella storia, la scuderia di Groove termina a zero la stagione.
Il cambio di proprietà non ha influito sulle performance della vettura, ci sono stati miglioramenti rispetto all’anno scorso, delle lotte con scuderie vicine, ma non raccoglie nulla ed è un risultato che fa male alla gloriosa storia della squadra britannica. PESSIMI

-Nico Hulkenberg 6,5: sempre pronto, sempre efficace. Inspiegabilmente senza sedile in questa F1, se la cava bene quando viene chiamato in causa. JOLLY

– Liberty Media 8: in una stagione paradossale a causa della pandemia, ha il merito di riportare in calendario piste storiche come Mugello, Imola e Nurburgring, di richiamare Portimao e Istanbul Park. E le gare più spettacolari avvengono proprio su queste piste. Sette scuderie rappresentate sul podio, risultato che non si vedeva da tempo in F1. Da migliorare le riprese tv, che a volte si perdono il meglio. SPETTACOLARI


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